Il benessere sessuale può essere compromesso da una patologia vulvare come il Lichen, per diverse ragioni, e il benessere sessuale, come dice l’OMS, è esso stesso un elemento fondamentale della salute dell’individuo.
Tuttavia questo aspetto della malattia è uno dei meno indagati, spesso non si sa a chi rivolgersi per questi temi, e nella visita ginecologica trova spazio solo l’attenzione alle lesioni e al prurito.
La letteratura scientifica, anche se con pochi studi e pochi dati, ci dice che i motivi per cui la sessualità risulta compromessa sono vari, e più ampi rispetto alla sola difficoltà alla penetrazione: il senso di inadeguatezza, l’ansia legata alla propria immagine corporea, la paura del dolore, la difficoltà nel condividere le proprie emozioni con partner, che a sua volta può generare conflittualità nel rapporto, una riduzione del desiderio a scopo “protettivo”, e molto altro.
Dobbiamo superare il tabù che non ci permette di parlare liberamente di questi temi tra medici e pazienti, esattamente come parliamo di tutti gli altri aspetti della patologia, con lo stesso approccio scientifico.
Ormai abbiamo abbastanza strumenti per sapere che il benessere sessuale non si misura chiedendo “riesce/non riesce ad avere un rapporto penetrativo?”
Il ginecologo esperto in patologia vulvare è la figura che si occupa di trattare i sintomi organici della patologia, ma qualora le difficoltà sessuali non trovassero soluzione dopo il trattamento del Lichen, potrebbe essere necessario valutare un percorso psicosessuologico o di sostegno (individuale o di coppia) per affrontare la sessualità a 360° e riscoprirne gli aspetti positivi durante la cura della malattia.
L’approccio più efficace resta il lavoro in team, tra Ginecologi, riabilitatori del pavimento pelvico e psicoterapeuti, per dare alle pazienti con Lichen ill migliore risultato possibile in termini di benessere globale.