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Montagna in gravidanza

La gravidanza in montagna: consigli per viverla al meglio

“Posso andare in montagna se sono in gravidanza? E fino a che altitudine posso spingermi in sicurezza?” 

Questa domanda, frequentissima tra le persone che vivono in pianura, riceve spesso risposte contraddittorie.

Vediamo cosa ci dice la scienza. 

Partiamo dal presupposto che trascorrere del tempo in montagna, soprattutto per chi ne è appassionato, può offrire numerosi benefici durante la gravidanza. L’aria non inquinata, i benefici dell’attività fisica dolce all’aperto, il contatto con la natura, tutti aspetti che ci consentono di allenare il corpo e ridurre lo stress favorendo il rilassamento, aspetti fondamentali per il benessere della futura mamma e del bambino.

Quello che rende la montagna un contesto “particolare” è la diversa pressione atmosferica, che si traduce in una modificazione degli scambi di ossigeno e anidride carbonica che avvengono nei polmoni, e che ci permettono di ossigenare correttamente il nostro corpo. 

Esistono però dei meccanismi di adattamento che compensano questa condizione, permettendoci di ricevere la quantità di ossigeno necessaria anche ad alta quota (come l’aumento della frequenza cardiaca e respiratoria, ad esempio)

Se non si raggiunge quindi un’altitudine elevata, e non si hanno patologie particolari che poi vedremo, non ci sono problemi nel mantenere il feto in condizioni di ossigenazione adeguata anche in montagna.

Ma qual è questa quota di cui si parla per definire l’alta quota? 

L’altitudine elevata è convenzionalmente fissata a 2500 mt, al di sotto di questa quota non dovrebbero esserci fatiche particolari nell’adattarsi al cambio di altezza.

Ogni gravidanza però è a sè ed è importante ascoltare il proprio corpo. Se durante la permanenza in montagna si avvertono sintomi come affaticamento eccessivo, vertigini, mal di testa o difficoltà respiratorie, è fondamentale fermarsi, riposare e, se necessario, scendere a una quota più bassa.

Per quanto riguarda i rischi specifici della gravidanza, alcune condizioni controindicano l’altitudine anche a quote inferiori, come ad esempio l’ipertensione arteriosa, l’iposviluppo fetale, una grave anemia o alcune patologie polmonari, motivo per cui è sempre bene chiedere conferma al professionista che segue la gravidanza per avere indicazioni personalizzate. 

Per quanto riguarda i rischi dell’altitudine in generale invece esiste una condizione patologica che si sviluppa quando si sale troppo in alto (in genere sopra i 2500 mt) e troppo rapidamente, senza dare il tempo ai meccanismi di adattamento di entrare in funzione, il cosiddetto “mal di montagna”, una condizione che può diventare anche potenzialmente grave. Essere in gravidanza non aumenta la possibilità di soffrirne, tuttavia il pericolo è costituito dal fatto che non è possibile assumere i normali farmaci che vengono somministrati per gestirlo.

Ricordiamoci di mettere il buon senso nello zaino:  le passeggiate in montagna sono una buona idea durante la gravidanza, purché si scelgano percorsi adatti e non troppo impegnativi. È consigliabile evitare sport estremi o ad alto impatto come l’arrampicata, lo sci o il trekking su terreni molto ripidi. Queste attività, infatti, possono comportare rischi di cadute o traumi che è meglio evitare in gravidanza.

È bene poi proteggersi dal sole e idratarsi a sufficienza. Infine, verificare che ci siano strutture ospedaliere accessibili sul territorio, in modo da potervisi rivolgere in caso di necessità o dubbio .

Consultare il Medico Prima di Partire

Prima di organizzare un soggiorno in montagna o di intraprendere attività fisiche in quota, è sempre consigliabile consultare il proprio medico o ginecologo. Ogni gravidanza è diversa e solo un professionista può fornire indicazioni personalizzate e sicure, basate sullo stato di salute della mamma e del feto.

In conclusione, non posso che sottolineare che la montagna è un ambiente meraviglioso, ma è fondamentale (anche fuori dalla gravidanza) approcciarla con consapevolezza e preparazione. Seguendo le giuste precauzioni, ascoltando il proprio corpo e mantenendo un dialogo aperto con il proprio medico, si può vivere la gravidanza in montagna in modo sereno e sicuro, godendo appieno dei benefici che l’ambiente montano ha da offrire.

Fonti:
Keyes LE, Sanders L. Pregnancy and Exercise in Mountain Travelers. Curr Sports Med Rep. 2023 Mar 1;22(3):78-81. doi: 10.1249/JSR.0000000000001044. PMID: 36866950.

Keyes LE, Hackett PH, Luks AM. Outdoor Activity and High Altitude Exposure During Pregnancy: A Survey of 459 Pregnancies. Wilderness Environ Med. 2016 Jun;27(2):227-35. doi: 10.1016/j.wem.2016.02.010. PMID: 27291703.

Moore LG, Charles SM, Julian CG. Humans at high altitude: hypoxia and fetal growth. Respir Physiol Neurobiol. 2011 Aug 31;178(1):181-90. doi: 10.1016/j.resp.2011.04.017. Epub 2011 Apr 22. PMID: 21536153; PMCID: PMC3146554.

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